La casa per tutti: il progetto Starter Home nasce dalla volontà di consentire ad un numero maggiore di persone di acquistare e costruire la prima casa, partendo dall’idea condivisa da designer e costruttori di andare ad occupare in modo funzionale e integrato le molte aree di risulta rimaste libere all’interno del tessuto urbano consolidato a causa delle loro condizioni sfavorevoli e poco appetibili.
Un team di ricercatori e designer capitanato dall’architetto Jonathan Tate realizza così il progetto per una casa tipo, contemporanea e fortemente condizionata alle caratteristiche restrittive del sito in cui è insediata.
Il primo modello di Starter Home è stato realizzato a New Orleans nel quartiere di Irish Channel che costeggia il fiume Mississipi, su uno dei tanti appezzamenti di terreno rimasti inedificati poiché nati come spazi di risulta tra magazzini industriali e case storiche: il sito presentava una superficie di 82 metri quadri dei quali solo 42 potevano essere occupati per la realizzazione dell’alloggio.
Il progetto iniziale è stato pensato rivolgendosi ad un singolo individuo o ad una coppia per offrire loro una camera da letto un bagno ed uno spazio ufficio, oltre alla zona giorno, il tutto condensato in 85 metri quadrati, condizione questa difficilmente riscontrabile in questa tipologia di quartiere.
La “prima casa” è stata a lungo un elemento trainante del mercato immobiliare che negli ultimi anni è andata sempre più scemando a causa del sempre più frequente fenomeno di gentrificazione dei quartieri, a causa del quale quartieri popolari vengono sempre più spesso convertiti in zone abitative di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni.
"Il programma Starter Home è fondamentalmente basato sull'uso di strategie di terra inventive insieme al design per sviluppare opportunità di proprietà di una casa nei quartieri urbani che, a causa di pressioni economiche ascendenti, non sono più valutabili per ampie fasce della popolazione", ha dichiarato OJT in una descrizione del progetto.
La soluzione formale individuata ha una sezione sfalsata che consente di allontanare ulteriormente le stanze dalla strada per garantire maggiore privacy, inoltre un camminamento rialzato sul lato lungo consente di accedere lateralmente all’alloggio così da poter circolare in modo fluido tra il fronte strada e il cortile posteriore, mantenendo la distanza richiesta da regolamento rispetto al muro del magazzino adiacente.
Il risultato è una struttura stretta e alta che, attraverso un’originale manipolazione del piano del tetto, è camuffata dalla strada e si legge essenzialmente come un basso edificio a un piano, mentre il resto della casa si arrampica fino a sfruttare la massima altezza consentita dal piano regolatore. La pianta è rettangolare e l’edificio con struttura in legno e acciaio ha pareti esterne rivestite in metallo ondulato, mentre i rivestimenti interni sono rigorosi ed essenziali: muri a secco bianchi posati su pavimenti in cemento o legno.
