Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Archivio

Dario Fo e Franca Rame: storia de "lo stupro" che ha unito e non diviso

AGF
AGF 

È morto Dario Fo, uno di quelli che sono artisti non che fanno gli artisti. Era così completo da rendere difficile chiuderlo in una definizione: attore? Autore? scrittore? poeta? letterato? premio Nobel?

Appena ho saputo della sua morte non ho pensato che fosse morto un Nobel, è l'ultima cosa che mi ricordo di lui. Alla notizia, ho pensato a Franca Rame, a un episodio della loro vita che resero pubblico non solo per le cronache ma perché ne fecero uno spettacolo. Dolentissimo e per voce sola. Come l'atto che narrava: dolentissimo e ad una voce sola, voce strozzata.

Il 9 marzo 1973 Franca Rame fu sequestrata da cinque uomini e costretta a salire su un furgone all'interno della quale fu torturata e violentata.  Ne nacque anni dopo il monologo "Lo stupro". Per molto tempo, Franca raccontò di essersi ispirata ad un episodio di cronaca, non rivelando di essere stata lei stessa la vittima dello stupro.

Per quello stupro non ci fu mai nessuna condanna, andò in prescrizione. Quando ho sentito della morte di Dario Fo la prima cosa è stata pensare alla morte di un marito amato che aveva amato moltissimo la moglie. Nel 2013 Dario Fo, ai funerali della compagna di una vita, disse: "L'autrice unica è Franca e io l'ho sempre tenuto nascosto, per gelosia!" consacrandola a vera anima della coppia e artefice del successo.

Mi commuovo a quel "per gelosia".

In quelle parole c'è tutto il dramma della verità e del cuore. Del dirsi la verità e anche del raccontarsi una balla: o del raccontarsi una balla sapendolo, però, che è una balla ma fingendo che sia la verità perché - al momento - a portare il peso della verità tutta intera non ce la si fa proprio. C'è tutto quel su e giù del cuore che è la vita dell'uomo, e quindi la vita dell'artista. E al viverlo, insieme, in due, quel su e giù, per cinquant'anni.

Mi sono commosso, alla notizia della morte di Dario Fo, al pensiero di quanto sia difficile invecchiare insieme e di quanto sia bello, però, quando ce la si fa. Dario salutò Franca con un discorso breve: le disse "Ciao".

Disse "ciao" a una che lui chiamava "il mio tutto". Non c'era altro da aggiungere.

• Segui gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook


• Per essere aggiornato sulle notizie de L'HuffPost, clicca sulla nostra Homepage

• Iscriviti alla newsletter de L'HuffPost

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione