Facebook vuole diventare Matrix

Dal rilascio di Parse per l'Internet of Things ai miglioramenti di Oculus: il social network pervaderà la nostra realtà più di quanto si possa immaginare

Vogliono farci vivere nel Facebook-Matrix. Non lascia molto spazio all’interpretazione ciò che è emerso dall’F8, la settimana scorsa, a San Francisco.

Durante il suo intervento pieno zeppo di illusioni ottiche, Michael Abrash, Chief Scientist di Oculus VR, ha più volte citato la celebre pellicola, ma la questione non è solo una dichiarazione di intenti per far effetto sulla platea. Come ha detto lui stesso, ci addentreremo nella tana del coniglio tutti insieme. Non si tratta di usare Facebook per mappare la realtà, ma Facebook sarà la realtà stessa - più di quanto non lo sia già, per certi versi.

Secondo l’analisi di Mark Wilson ci sono almeno tre fattori che mettono in evidenza che quelli di Facebook fanno decisamente sul serio. Prima di tutto, va considerato il rilascio Parse per l'Internet of Things: la piattaforma che consente agli sviluppatori di muoversi sul terreno dell'IoT sfruttando poche righe di codice consentirebbe la creazione di app che gestiscono la realtà via Facebook.

Secondo, l'importanza sempre maggiore che assume l'intelligenza artificiale per il riconoscimento visivo. Terzo, i dettagli che Abrash ha fornito in merito a Oculus e alla sua realtà virtuale. L’ultimo prototipo di Oculus Rift, Crescent Bay, ha fatto grandi passi avanti, aggiungendo l’audio e permettendo di muoversi liberamente in una stanza di 3 metri per 3."Sarete in grado di tirar dentro il mondo reale nella realtà virtuale, in modo di prelevare la vostra tazza di caffè dalla vostra scrivania", ha detto Abrash. Leggere la realtà circostante, con lo scopo di abitarla: Facebook in futuro sarà qualcosa di molto più coinvolgente.