12 marzo 2018 - 22:58

Arriva il trailer del film su Berlusconi E Forza Italia attacca Sorrentino

Brunetta: «Una cosa ignobile». Ghedini: ma non fermammo neppure «Il Caimano»

di Tommaso Labate

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«Sinceramente abbiamo altro a cui pensare. Berlusconi aveva parlato di possibile aggressione politica? Si vede che, dalle voci che aveva, considera questo film una boiata come tante altre...». Alle otto di sera, quando dalla diffusione del primo teaser del film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi è passata ormai più di mezza giornata, Niccolò Ghedini mette a verbale la prima, vera, reazione col timbro di Arcore. Le prime immagini di Loro — con Berlusconi/Servillo tra feste in piscina, ragazze danzanti immerse in un’atmosfera decisamente distante dalla formula delle «cene eleganti» con cui s’è sempre difeso l’ex premier, e ancora, l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, il barboncino Dudù, le coppe del Milan e il muto dolore di Veronica Lario, interpretata da Elena Sofia Ricci — danno corpo ai presagi più oscuri che la cerchia ristretta dei berlusconiani aveva avuto in merito al taglio che il regista premio Oscar avrebbe dato alla pellicola. Ghedini tende a minimizzare. Ma non troppo. «Non credo che Sorrentino, che è un bravo regista, si sia spinto oltre i confini del diritto di satira o di critica. Certo, poi vedremo e decideremo se fare qualcosa. Ma non abbiamo fatto nulla per fermare neanche Il Caimano di Moretti, che pure finiva con l’incendio del tribunale...».

Eppure, basta allontanare il radar dalla villa di Arcore — che Berlusconi, insieme a Villa Certosa, aveva messo a disposizione del regista, il quale però aveva rifiutato — per capire come, attorno a Loro, rischia di deflagrare l’ennesimo conflitto tra l’intellighenzia progressista e la pattuglia berlusconiana. Renato Brunetta, che ha visto il primo trailer, imbraccia idealmente il lanciafiamme. «Da quei trenta secondi e da quello che ho sentito, mi sembra che sia una cosa ignobile. Una di quelle robe che a me fanno schifo, che si ritorcerà contro chi l’ha fatta e che finirà, come sempre, per far guadagnare voti consensi a Berlusconi. Sorrentino avrà disegnato Berlusconi con la cupezza di quei registi d’accatto...». E Maurizio Gasparri, dopo essersi premurato di ribattezzare La Grande Bellezza la «Grande Schifezza», non vuole essere da meno. «Sarà sicuro un film pieno di luoghi comuni, l’ennesima operazione denigratoria nei confronti di un uomo troppo buono... Sì, Berlusconi è troppo buono. Quando l’anno scorso ho letto che aveva invitato a pranzo Sorrentino ho pensato: “Ma che ca... lo invita a pranzo a fare? Io non inviterei mai a pranzo uno come Sorrentino...”. E comunque aspetti, vado a vedere il trailer». Dopo qualche minuto, arriva un sms: «Visto ora. Degno di Sorrentino, che disistimo con meritata convinzione. Va compatito, Sorrentino. Maurizio Gasparri».

È come se le lancette del tempo, per un attimo, fossero tornate indietro di qualche anno. Trenta secondi di Loro svuotano quel proscenio perennemente occupato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini e lo riempiono dei vecchi protagonisti del conflitto tra berlusconismo e antiberluconismo (vero o presunto), di quel «con noi o contro di noi» che per Arcore è stato mantra. «Non credo che sia conveniente, vista la mia popolarità, fare un film contro di me», aveva detto Berlusconi nel luglio scorso a In Onda su La7. Il gran rifiuto di Sorrentino a usufruire di location come Villa Certosa l’aveva insospettito. A ottobre, poi, aveva parlato di «possibile aggressione politica». Dagospia sostiene che l’ex premier abbia «in serbo da mesi una risposta» per il regista napoletano e invita a tenere d’occhio «la stampa amica del Cav».

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