13 settembre 2016

Il legame inaspettato fra concetti e suoni

Le parole che esprimono concetti comuni - come le parti del corpo o fenomeni naturali - contengono quasi sempre gli stessi suoni in tutte le lingue, anche in quelle che non hanno una radice comune. Le ragioni di questo fenomeno, che contraddice l'ipotesi dell'assoluta indipendenza fra parole e significati, sono ancora da scoprire(red)

Qualunque sia la lingua che usate, se parlate del naso è estremamente probabile che pronunciate una parola che contiene il suono "n".

Gli esseri umani tendono infatti a usare gli stessi suoni per gli oggetti e le idee comuni indipendentemente dalla lingua che parlano. Questo fenomeno interessa tutte le lingue, dall'italiano al cinese allo swahili, e non dipende quindi dall'appartenenza a una stessa famiglia linguistica.

A stabilirlo è uno studio di un gruppo internazionale di linguisti, psicologi e informatici che – come si legge sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" – hanno analizzato le occorrenze e le associazioni di diversi suoni (fonemi) all'interno di un centinaio di parole del vocabolario di base nel 62 per cento delle lingue del mondo

La scoperta di una correlazione statistica molto forte fra suoni e significati sfida uno dei concetti basilari della linguistica, ossia che il rapporto tra il suono di una parola e il suo significato sia arbitrario.

Il legame inaspettato fra concetti e suoni
L'associazione suono-significato è apparsa particolarmente forte per le parole che descrivono le parti del corpo, ma anche per i pronomi, i verbi che descrivono il movimento, i sostantivi che descrivono oggetti e fenomeni naturali (stelle, pesce, temporale) e alcune proprietà (piccolo, pieno).

Per esempio, è estremamente probabile che le parole usate per esprimere i concetti di "rosso" e "rotondo" includano il suono "r", quella per "sabbia" il suono "s", e così via. "Ciò non significa che tutte le parole corrispondenti contengano questi suoni - ha spiegato Morten H. Christiansen,  direttore del Cornell Cognitive Neuroscience Lab e coautore dello studio - ma che l'associazione [fra la parola che esprime un
concetto e un suono] è molto più forte di quanto ci si aspetterebbe se fosse casuale", ha detto Christiansen.

I ricercatori non sanno perché tendiamo a usare gli stessi suoni nelle varie lingue per descrivere oggetti e idee fondamentali. Ma Christiansen osserva che i concetti presi in esame sono importanti in tutte le lingue, e che i bambini imparano le corrispondenti parole nei primi anni di vita.

"Forse l'uso di questi segnali sonori contribuisce a facilitare l'acquisizione del linguaggio da parte dei bambini", osserva Christiansen. "Probabilmente ha qualcosa a che fare con la mente o il cervello umano, o con i nostri modi di interagire. Questa è una domanda chiave a cui cercare di rispondere nelle future ricerche."