Scienze

Scoperto dinosauro col piumaggio degli uccelli moderni

Jianianhualong tengi (Credit: Julius T. Csotonyi 2017 / Xu, Currie, Pittman et al. 2017) 
È il Jianianhualong tengi, un piccolo dinosauro scoperto da ricercatori cinesi e canadesi. Non era probabilmente capace di volare, ma possedeva caratteristiche piume asimmetriche che negli uccelli sono fondamentali per spiccare il volo
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DA PIU' di un decennio l'immagine dei dinosauri è cambiata radicalmente: non più i lucertoloni resi celebri da film come Jurassic Park, ma rettili aggraziati coperti da penne e piume dai colori sgargianti. Un dinosauro piumato insomma non fa più notizia. A meno che le piume in questione non abbiano qualche caratteristica peculiare: è il caso del Jianianhualong tengi, una nuova specie appartenente alla famiglia dei troodontidi, piccoli dinosauri del Cretaceo molto simili ai moderni uccelli. Come spiegano sulle pagine di Nature Communication i paleontologi cinesi e canadesi del team che lo ha studiato, Jianianhualong possedeva una caratteristica molto particolare: pur essendo quasi certamente un dinosauro terricolo presentava le cosiddette piume remiganti, lunghe penne asimmetriche che forniscono agli uccelli la spinta necessaria per sollevarsi in volo.
  La scoperta arriva dal gruppo di Jehol, un sito particolarmente ricco di fossili nella provincia cinese di Liaoning e si tratta di una nuova specie di troodontide, lungo circa un metro per un peso di due chili e mezzo, che abitava nella regione circa 125 milioni di anni fa. Utilizzando una nuovissima tecnologia di imaging laser i suoi scopritori sono riusciti a ricostruire diverse caratteristiche del suo piumaggio, dimostrando la presenza di piume remiganti sulla coda, e indizi della loro presenza anche sulle zampe anteriori e posteriori.
 
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È la seconda volta che questo tipo di penne viene scoperto in un dinosauro teropode non aviario, l'ordine di dinosauri carnivori di cui fanno parte i velociraptor, il gigantesco Tyrannosaurus rex e i compsognatidi, la famiglia a cui appartiene Scipionyx samniticus, il famoso dinosauro italiano Ciro. Ma si tratta anche del primo ritrovamento di penne remiganti in un troodontide, una scoperta che, alla luce della posizione che ricoprono nell'albero genealogico dei dinosauri, spinge oggi i ricercatori a retrodatare l'evoluzione di questo tipo di piume fino a circa 160 milioni di anni fa, in un antenato comune dei troodontidi e dei moderni uccelli.
 
Resta da capire cosa abbia spinto questi antichi dinosauri a sviluppare le piume asimmetriche  sfruttate oggi dagli uccelli per alzarsi in volo. Secondo i ricercatori, il Jianianhualong tengi non era probabilmente in grado di volare. Ma poteva sfruttare le migliori caratteristiche aerodinamiche delle piume remiganti in altro modo, magari per correre più velocemente o planare sulle sue prede dai rami degli alberi. O ancora, per ragioni completamente slegate dall'aerodinamica, persino con una pura funzione estetica simile a quella delle moderne piume dei pavoni. E questo fa immaginare che il volo, anche negli uccelli, potrebbe essersi evoluto dopo la comparsa delle prime piume remiganti.
 
"È una delle ipotesi che vengono indagate attualmente, ma al momento è impossibile stabilire se siano apparse prima le piume asimmetriche o il volo", ricorda Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano. "D'altronde è solamente negli ultimi 20 anni che abbiamo avuto la prova di quanto fossero diffuse le piume nel mondo dei dinosauri". Come spiega Dal Sasso, è più o meno dalla metà degli anni Novanta che la nostra idea dei dinosauri è cambiata radicalmente. Grazie a un'incredibile quantità di fossili piumati scoperta in Cina, oggi sappiamo che le piume hanno fatto la loro comparsa intorno alla metà del mesozoico, probabilmente per migliorare la termoregolazione. E che ne erano provvisti la quasi totalità dei teropodi, con l'esclusione delle sole specie di dimensioni maggiori, come ad esempio i Tirannosauri, che probabilmente le perdevano raggiunta l'età adulta. "Riguardo all'origine delle piume asimmetriche, che negli uccelli sono strettamente collegate al volo, esistono ancora diverse ipotesi", conclude Dal Sasso. "E anche se la nuova scoperta non è sufficiente a chiarire le cose, è senz'altro un tassello molto interessante di questo puzzle".