Arte e scienza in mostra per raffigurare il corpo umano

Un viaggio nella raffigurazione iconografica della figura umana dal punto di vista scientifico e artistico ricostruito attraverso opere grafiche, volumi storici e statue dell'Accademia Clementina di Bologna. È il percorso proposto da Le regole del corpo umano. Norma e arbitrio, mostra curata da Piero Deggiovanni, Valeria Roncuzzi e Camilla Roversi Monaco, inaugurata il 20 maggio e visitabile fino al 30 giugno 2016, presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo dell'Emilia Romagna.

Arte e scienza non hanno spesso camminato di pari passo, ma nel corso del tempo la conoscenza del corpo umano per un artista si è rivelata indispensabile per tradurre con naturalezza posture ed espressioni nelle sue opere. Da questa necessità nasce un primo manuale, pubblicato nel 1691, dal medico Bernardino Genga: Anatomia per uso et intelligenza del disegno ricercata non solo su gli ossi e muscoli del corpo umano, ma dimostrata ancora su le statue antiche più insigni di Roma.

Dopo l'età classica e il Rinascimento, l'universo artistico e quello scientifico tornano a incontrarsi nel secolo dei Lumi. Nei primi del Settecento, Ercole Fava e altri artisti capeggiati da Giampiero Zanotti fondano un’Accademia a Palazzo Fava, che nel 1710 viene annessa, grazie al generale pontificio Luigi Ferdinando Marsili, all’Istituto delle Scienze. Un anno dopo, papa Clemente XI riconosce il suo statuto, l’Accademia prende il nome di Clementina e si stabilisce a palazzo Poggi.

E la storia delle opere raccolte tra queste mura e dei personaggi che vi hanno lavorato e studiato, tra arte e anatomia, viene raccontata attraverso disegni, stampe, prove grafiche e statuaria classica, circa 60 opere che comprendono autori come Ercole Lelli e i suoi famosi “Spellati”, Pelagio Palagi, Luigi Grossi, Carlo Zucchelli fino ai linguaggi contemporanei con una performance dell'artista Sissi e degli allievi dell'Accademia.

(Immagini cortesia Accademia Belle Arti Bologna)