Sciare a Courchevel 1850: il lusso al suo meglio, è così
Come in una magica città incantata Courchevel 1850 vive solo quattro mesi all’anno. Si accendono le luci a dicembre, con l’inizio della stagione di sci, si spegne tutto il 1 aprile, chiudono i grandi hotel lussuosi, i negozi dei brand più famosi, anche gli chalet dove si tengono le feste più esclusive del pianeta sono silenziosi e in paese, qui su, a Courchevel 1850 - uno dei sei villaggi ad altezze diverse che compongono la località, e rifugio dell'élite internazionale - non c’è più nessuno. Qualche mucca in alpeggio. In quei quattro mesi di vita, però, il paese «nato» nel 1946 dalle linee dall'architetto urbanista Laurent Chappis e diventato una delle stazioni sciistiche più glamour del mondo, raduna i più ricchi billionaire del pianeta. Vengono qui per sciare sui 600 chilometri di piste, delle 3 Valée, per godere dei servizi degli hotel, dello shopping, delle saune e massaggi, delle cene gourmand con menù di ogni nazionalità e cibo di ogni provenienza.
Gli abitanti invernali di Courchevel sono una strana popolazione di ogni nazionalità, formata da una parte dal personale di servizio che si occupa di rendere perfetta - nel verissimo senso della parola - la vacanza dei propri ospiti, dall'altra turisti europei, americani, tanti brasiliani, (prima) tanti russi, molti dal Golfo. Courchevel è un mondo fuori dal mondo, essenza del lusso che si concretizza nell’eleganza degli arredi, nei tessuti sofisticati, nei collier di diamanti nelle vetrine e al collo di chi ci viene, nelle cene e nelle feste dei club, nelle edizioni limitate dei migliori champagne, nelle tute da sci d’alta moda, ma soprattutto nel servizio. Che sa pensare quello che tu (comune mortale) non penseresti mai.
L’Apogèe di Oetker Collection, è uno degli hotel che garantisce tutto questo a un centinaio di fortunati (e ricchi) ospiti. È uno dei cinque «Palace» di Courchevel, non solo cinque stelle ma l’essenza del cinque stelle, chalet-palazzi che sembrano fatati, nascosti tra i boschi di pini e direttamente sulle piste, pensati in grande per inseguire il sogno di Courchevel. Così è l’Apogèe, un lussuoso chalet dove appena arrivi pensi di essere uno di famiglia: tutto, ma proprio tutto il personale, sa il tuo nome, e faranno quanto è in loro potere per esaudirti. Da quando varchi la porta di ingresso hai finito di far fatica, è solo vacanza, non sposterai più una valigia, non metterai nemmeno più le scarpe: scendi alla skiroom con le pantofole di pelo e gli ski men ti allacceranno gli scarponi mentre i tuoi sci sono fuori che ti aspettano, sulla neve, con i bastoncini accanto e indicati da una bandierina con il tuo numero di camera. Come li avessi lasciati lì la sera prima, o l’anno prima. Devi solo sciare.
L’hotel Apogée, l’essenza del lusso
L’Apogée, uno dei 12 hotel di extra lusso di Oetker Collection, è stato creato dagli architetti India Mahdavi e Joseph Dirand, ha 53 camere in vari gradi di lusso dalla deluxe alla penthouse: stile alpino contemporaneo, soffitti in legno, balconi che guardano il bosco di abeti coperti di neve, chaise longue per leggere davanti alle grandi vetrate e al panorama delle montagne, fotografie d’autore alle pareti, letti morbidissimi, salottini con divani in velluto, le più comode pantofole pelose (già citate). La penthouse ospita 9 persone ed è di 300 metri quadrati, ha un salotto e sala da pranzo, con bagno turco e idromassaggio, il caminetto e il maggiordomo.
Ma l’eccezionale sono i due chalet: separati dall’hotel con ingresso privato, ma collegati per chi vuole goderne i servizi. Sono di circa 500 metri quadri su 4 piani per 11 persone, con un salotto grandi divani e opere d’arte, sala da pranzo e cucina, camere, zona spa privata con sauna, bagno turco, sala massaggi, una sala cinema e una sala per ragazzi (anche cresciuti) con X Box e schermi Tv. E il maggiordomo ovviamente. C’è anche la propria ski room con accesso diretto alle piste. Qui viene chi non ama stare tra la gente: non solo ricchi insomma, ma anche famosi. Il prezzo? 33.000 € al giorno. Il prezzo delle camere? Partono da 1.350 € a notte in bassissima stagione, ma trovarle libere è un'eccezione.
Gli ospiti dell'hotel hanno a loro disposizione un magnifico bar che alle cinque del pomeriggio offre il miglior tee-time di Courchevel, la sera cocktail magnifici, e in ogni momento quello che vuoi da mangiare, mentre giochi a scacchi davanti al fuoco. Due ristoranti, entrambi guidati dall’Executive Head Chef Jean-Luc Lefrançois, uno di cucina francese magnifica (con prezzi adeguati al luogo: un grande pesce per due, pescato il mattino nel Mediterraneo, a listino costa 250 €) e uno di cucina giapponese. C'è la Spa, naturalmente, firmata La Prairie e poi ogni avventura possibile, l'escursioni a bordo di una slitta trainata da cani, tour in motoslitta, laboratori di pasticceria, il picnic sulle nevi con lo chef del ristorante, Jean-Luc, che viene dalla Normandia e nella vita ha due passioni, la cucina e la neve, e le mette insieme: scia con te sulle piste più belle e poi ti prepara un pranzo d'alta cucina open air.
Sci, il meglio in pista vista Monte Bianco
Ci faranno anche i mondiali di sci a Courchevel, dal 6 al 19 febbraio 2023, la pista è già preparata, è l'Eclipse, scende dritta dritta per 3.200 metri dal Col de la Loze, una delle cime piene di neve che abbracciamo la grande valle.
Il comprensorio delle 3 Valées si compone delle tre località - Courchevel, Meribel, Val Tourance - per un totale di 600 chilometri di piste: belle, ampie, battute e innevate alla perfezione dai 1.300 metri fino all'alto dei 3.230. Vai a sciare al mattino (nemmeno tanto presto) e sei il primo sulla traccia del gatto. È semplice: gli sciatori sono tanti, ma le piste di più, divertenti per i continui cambi di pendenza e lunghissime.
Il problema di perdersi tra l'una e l'altra è presto superato: ovunque ci sono mappe delle comprensorio e nei punti di snodo tra una valle e l'altra una «guida ski», un ragazzo che appena ti vede che sbirci una mappa ti chiede se può aiutarti. È grazie a lui che scendiamo dalla Combe de la Saulire, eccezionale, lunga 3 chilometri dalla cima fino al basso quando entra tra boschi verdeggianti.
La nostra mattina di sci dall'Apogée è iniziata con i ragazzi dello ski center interno all'hotel che in un baleno ti calzano gli scarponi e ti accompagno fuori davanti ai tuoi sci. Il sole era caldo, la neve perfetta, il Monte Bianco davanti. Siamo passati nella valle di Meribel con altri chilometri e chilometri di piste e ci siamo fermati per pranzo al Beefbar, il famoso ristorante di Montecarlo, all'interno dell'hotel Coucou. Appena varcata la soglia ci hanno fatto sedere, tolto gli scarponi, messo delle pantofole e accompagnati al tavolo. I filetti di carne e i purè aromatizzati con la ricetta di Robuchon (leggi il purè più buono del mondo) sono grandiosi e in terrazza ci aspettava un enorme buffet di dolci.
Courchevel 1850, che d'estate va in Riviera
Stessa montagna, stesso mare. La gran parte dei 5 stelle e del Palace di Courchevel 1850 ha il suo corrispettivo sulla Riviera francese, tra Provenza e Costa Azzurra: gli ospiti insomma sono sempre gli stessi, sono gli affezionati, che seguono il nomadismo stagionale degli hotel quando dalla costa si muovono con tutto il personale fino alle vette della Savoia. Vale lo stesso per i negozi dei grandi brand, sorta di pop up stagionali che hanno altri flagship store nei luoghi del lusso mondiale ma che in inverno animano la Croisette di Courchevel 1850, la strada con la piazzetta centrale, come una Capri sulle Alpi, insieme ai suoi bar, le galleria d'arte e le giostrine settecentesche che amplificano la sensazione di fiaba. Una vita roboante ed effimera. Quello che resta, chiusa la stagione invernale, è la vita normale, quella degli hotel belli ma non lussuosi (anche a Courchevel 1850 esistono i due o tre stelle, non lontano dai grandi Palace), quella che si svolge nelle altre frazioni che compongono la località piene di eventi, di famiglie, e di vita vera. Quella del super lusso è appena apparsa, come in un sogno, sul mare blu poco più a sud.
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