Influenza, picco raggiunto e più contagi del previsto: saranno oltre 7 milioni

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo Gianni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità il virus ha colpito in ritardo rispetto allo scorso anno ma si rivelerà più aggressivo del previsto alla fine della stagione influenzale. Copertura vaccinale in aumento 

Per il terzo anno di fila, l’influenza si sta rivelando particolarmente intensa e pur non raggiungendo i livelli del 2018-2019 al termine della stagione in corso i casi saranno sicuramente oltre i sette milioni. Ad affermarlo è Gianni Rezza, a capo del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che ogni settimana rilascia il bollettino InfluNet con i dati sulla diffusione dei virus in Italia. Il numero di casi suggerisce che ci troviamo ormai nel picco della stagione influenzale, anche se secondo Rezza “l’andamento dei contagi è ritardato rispetto all’anno scorso".

L’influenza ha raggiunto il picco

Siamo nel pieno della stagione influenzale, che nella prima settimana di febbraio aveva già fatto registrare 795.300 casi, quasi 150.000 in più rispetto alla settimana precedente, portando il totale a oltre quattro milioni di contagi. Rezza spiega che “probabilmente non arriveremo agli otto milioni di casi del 2018-2019, ma oltre i sette sicuramente sì. Ci aspettavamo qualcosa di meno, si tratta di un’attività abbastanza alta per il terzo anno consecutivo”. Come di consueto i bambini tra i 3 e 4 anni sono i più colpiti dal virus, ma quest’anno l’incidenza risulta particolarmente alta anche nella fascia 5-14 anni. Negli anziani i contagi sono solitamente meno poiché essi “sicuramente godono di un effetto vaccino, visto che hanno coperture vaccinali intorno al 53%, ancora basse ma comunque molto più alte rispetto al resto della popolazione, in cui la media è del 15%”, prosegue Rezza.

Copertura vaccinale in lieve aumento

Proprio sul tema della copertura vaccinale è intervenuto Giancarlo Icardi, coordinatore dell’Area Vaccini della Società Italiana di Igiene (Siti), spiegando come, in attesa dei dati ufficiali, dalle dosi consegnate emergerebbe “un aumento dei vaccinati del 3-5% dei vaccinati, soprattutto tra gli anziani”. La fascia di popolazione degli over 65 è passata da una copertura del 65% dei primi anni 2000 a quella attuale intorno al 50% a causa, secondo Icardi, “di una serie di fake news”. Per migliorare questo dato e colmare le differenze regionali che esistono è fondamentale la programmazione, da realizzare attraverso campagne ad hoc o collaborazioni tra esperti di diverse discipline, “come quella che ha portato alla stesura di un documento di consensus volto a promuovere le vaccinazioni nei pazienti con diabete”.

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