Scoperta una salamandra “pigrissima”: è rimasta ferma per sette anni

Scienze
Immagine di archivio (Ansa)

Si tratta dell’esemplare di proteo meno attivo tra quelli studiati dai ricercatori dell’Università di Budapest all’interno di una grotta in Bosnia. Questi animali si sono adattati perfettamente all’ambiente sotterraneo e possono sopravvivere per anni senza cibo

L’animale più pigro del mondo potrebbe essere una piccola salamandra che vive in Bosnia, precisamente nella grotta Vruljak 1. Stando a quanto riportato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Budapest, questo anfibio, conosciuta come proteo, avrebbe passato gli ultimi 7 anni fermo nello stesso punto. “Questi animali non fanno praticamente nulla”, spiega Gergely Balazs, ricercatore dell'Università di Budapest e autore dello studio pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Zoology. "Si sono adattati alla vita nel buio totale: la loro pelle è pallida e i loro occhi non si sviluppano, lasciandoli ciechi”, prosegue l’esperto. “Possono vivere per decenni e forse anche per un secolo. Il loro particolare stile di vita li rende difficili da studiare in natura ed è per questo che la maggior parte delle osservazioni deriva dall’osservazione di esemplari in cattività”, conclude Balasz.

Lo studio dei protei

Lo studio dei ricercatori dell’Università di Budapest è uno dei primi a lungo termine condotto sui protei selvatici. Tra il 2010 e il 2018, gli esperti hanno monitorato 19 esemplari presenti all’interno della grotta Vruljak 1; per tracciare i loro spostamenti, hanno segnato le loro code con un pigmento nero. Sono così riusciti a determinare che in media questi animali si spostano di 5 metri ogni anno, anche se non manca qualche eccezione. Per esempio, l’esemplare più attivo tra quelli osservati dal team si è mosso di 38 metri in 230 giorni, mentre quello più pigro è stato trovato nello stesso punto dopo 2.569 giorni, più di sette anni. Gabor Herczeg, uno dei ricercatori che ha preso parte allo studio, spiega che l’attività quotidiana dei protei è sconosciuta, visto che tra una visita e l’altra del gruppo di esperti passavano alcuni mesi. “Queste salamandre potrebbero essere più attive di quanto suggeriscano i dati”, precisa Herczeg.

Dei predatori pazienti

Balazs spiega che i protei sono dei predatori molto pazienti: non vanno a caccia delle loro prede, principalmente dei piccoli crostacei, ma attendono che siano loro ad avvicinarsi. “Nel frattempo restano immobili, rallentando così il proprio metabolismo e risparmiando energia”, aggiunge il ricercatore. Questi animali, inoltre, sono molto più resistenti di quel che potrebbe sembrare, visto che possono sopravvivere senza cibo per anni. “Tuttavia sono molto vulnerabili ai cambiamenti critici del loro ambiente. Se le condizioni nella caverna in cui vivono dovessero diventare inospitali, per esempio a causa delle crescenti inondazioni dovute ai cambiamenti climatici, potrebbero avere delle difficoltà a trasferirsi in un nuovo habitat”, conclude Balazs.

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