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Covid 19

Le Regione Lazio prepara la fase 2: plexiglass nei locali e ingressi contingentati

Barriere in plexiglass e ingressi contingentati nei luoghi pubblici, distanziamento sociale, uso di guanti e mascherine e agevolazione dello smart working. Sono alcune delle misure emerse dal vertice tra Regione Lazio, rappresentanti di imprese, sindacati e prefetture, per definire le linee guida della fase 2.
A cura di Alessia Rabbai
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(La Presse)
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Plexiglass nei locali ed ingressi contingentati sono alcune delle misure che saranno messe in atto nel Lazio in vista della fase 2. È quanto emerso dal veritice di oggi tra il governatore Nicola Zingaretti e il vice presidente Daniele Leodori, che hanno incontrato in una video-call le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, i sindacati e i prefetti. Una riunione importante, per mettere a tavolino e definire le linee guida da dettare una volta terminata la prima fase dell'emergenza, quando le persone usciranno dall'isolamento domiciliare e torneranno in strada. Si lavora per redigere un documento, come appreso da Fanpage.it, le indicazioni contenute al suo interno riguardano vari ambiti, dal lavoro ai luoghi pubblici, passando per i trasporti e prevedono la distanza sociale da mantenere all’aperto o al chiuso, l’uso di mascherine, guanti e gel e gli ingressi contingentati.

Plexiglass nei locali ed ingressi contingentati

Per quanto riguarda le misure di sicurezza obbligatorie all'interno di attività commerciali e locali, sarà necessaria l'installazione di una barriera in plexiglass in tutti gli esercizi aperti al pubblico, specialmente nell'area della cassa, dove avviene il contatto tra lavoratore e cliente, come ad esempio in bar e supermercati. Gli ingressi saranno contingentati, per permettere che venga rispettata la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone: nei locali di piccole o medie dimensioni la media di spazio disponibile non potrà essere inferiore a quattro metri quadri a persona, mentre nei locali di grandi, di dieci metri quadri a persona.

Mascherine al lavoro e smart working

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, dovrà essere utilizzata la mascherina e si continuarà ad agevolare lo smart working, per le aziende che potranno farlo. Questo soprattutto per decongestionare il trasporto pubblico, specialmente in una città come Roma, dove cittadini e pendolari prima dell'emergenza affollavano abitualmente treni, metropolitane ed autobus. Questo tipo di assembramenti infatti, non sarà più possibile.

I dati sulle imprese del Lazio

La Camera di Commercio ha dato indicazione che ci sono 3500 sartorie nel Lazio che possono mettersi al lavoro per la produzione di mascherine. Per quanto riguarda le industrie, Unindustria ha fornito i dati delle imprese aperte nel Lazio: la media è del 37% dei vari settori, rispetto a una media nazionale al 29%, perché ci sono molte imprese di servizi. È aperto il 50% delle grandi imprese, il 30% delle imprese di servizi e il 42% delle fabbriche, secondo i codici ateco indicati nel dpcm.

Zingaretti: "Riaprire in sicurezza"

"Riaprire in sicurezza – questa il concetto chiave dal quale ripartire annunciato da Zingaretti, che ha sottolineato come sia importante che la Regione si rimetta in movimento, prendendo tutte le precauzioni necessarie – Il documento che stiamo redigendo insieme avrà l’obiettivo di fornire indicazioni che serviranno ad accompagnare il ritorno alle normali attività di lavoro, quando le condizioni di emergenza saranno ufficialmente considerate passate da parte degli organismi competenti. Un vademecum chiaro e pratico che sarà utile ai cittadini e ai lavoratori di tutti gli ambiti per garantire sicurezza nella ripresa”.

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