Un vaccino contro l’infarto? Adesso si può

L’ospedale “Santa Maria“ di Terni ha partecipato allo studio che lega un batterio intestinale alle patologie cardiache

Controllo della pressione arteriosa

Controllo della pressione arteriosa

Terni, 19 gennaio 2020 - Cambia la prevenzione dell’infarto e l’Ospedale di Terni indica la strada da seguire. La struttura di Cardiologia dell’Azienda ospedaliera Santa Maria ha partecipato allo studio italiano, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, che ha portato alla straordinaria scoperta, celebrata in tutto il mondo, della presenza del batterio intestinale dell’Escherichia Coli all’origine dell’infarto. "La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista di cardiologia European Heart Journal – spiega Marcello Dominici, direttore dell’Emodinamica del Santa Maria –, è stato condotto su un campione di 150 pazienti arruolati in due Centri, la Cardiologia di Terni e il Policlinico Umberto I di Roma, grazie a una collaborazione scientifica in atto da anni. Lo studio ha dimostrato che nella genesi della trombosi coronarica che causa l’infarto un ruolo importante lo gioca l’Escherichia Coli, un batterio di origine prevalentemente intestinale che entra in circolo nel sangue, determina infezione e innesca la coagulazione nella coronaria. Infatti, in quasi tutti i pazienti con infarto esaminati risultava in circolo nel sangue e nel trombo coronarico una grande quantità di questo batterio, che non era presente invece nel cosiddetto gruppo di controllo, cioè nei soggetti non colpiti dalla patologia". "Questa scoperta – so ttolinea l’Azienda ospedaliera ternana – segna l’inizio di un nuovo capitolo della ricerca, con importanti sviluppi in termini di prevenzione e di prospettive terapeutiche delle malattie coronariche, tra cui infarto del miocardio e ictus, che ogni anno colpiscono 100mila italiani". "Tali risultati, riprodotti anche negli animali, – prosegue il professor Dominici, che è anche docente del Corso di laurea di Medicina e Chirurgia di Terni – aprono la strada sia a terapie mirate, da somministrare in fase acuta tramite molecole che inibiscono il legame tra batterio e placca arteriosclerotica, sia a un vaccino anti-infarto che prevenga il processo di trombosi delle coronarie". Da oggi, infatti, tra i fattori di rischio da tenere sotto controllo per prevenire l’insorgenza delle malattie coronariche ci sono non solo quelli ‘tradizionali’ come l’ipertensione, il fumo, il diabete e il colesterolo alto, ma anche la presenza di Escherichia Coli nel sangue. La ricerca è durata più di cinque anni e rappresenta il miglior esempio di integrazione scientifica tra Ospedale e Università. Stefano Cinaglia © RIPRODUZIONE RISERVATA