Cronaca

E ora con gli amici torna la vita vera

Dopo sessanta giorni di eremitaggio domestico ritroveremo la socialità. Prime prove di normalità oltre il lockdown
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Ce l'abbiamo fatta e la vita si alleggerisce. Da lunedì, per decreto, potremo rivedere gli amici, sarà difficile non baciarsi e abbracciarsi, un po' reduci lo siamo tutti, chi ha perso molto e chi ha condiviso, seppure da lontano, quei troppi lutti, quelle tante morti. Dunque si ricomincia davvero, dopo sessanta giorni di eremitaggio domestico, perché la vita è una famiglia allargata in cui gli amici contano spesso assai più dei parenti. La famiglia stessa, lo sappiamo,  è ben oltre i "congiunti", quel termine arcaico che richiama il sangue, e ci  dice quanto ancora l'apparato e le parole siano lontane dall'esistenza vera, dove oggi tutto è mescolato, oltre la biologia e le discendenze.

Lo sanno i ragazzi che seppure con le mascherine da giorni hanno ricominciato a incontrarsi a gruppetti, come fai a separarli, gli amici sono il cuore della socialità oltre le mura, fanno fatica a non toccarsi, ci provano però. E' vero, i ragazzi avevano Instagram e noi, gli adulti, Facebook e Whatsapp, una valanga quotidiana di messaggi, con cui ci siamo fatti ossessivamente compagnia condividendo, postando, abbracciandoci virtualmente. Iinvece abbiamo sofferto. Perché guardarsi negli occhi è un'altra cosa, camminare a braccetto anche, provate a dirlo a quel mondo di anziani in buona salute per cui il caffè del pomeriggio al bar con gli amici coetanei era una ragione di vita. Con cautela torneranno a incontrarsi, li vedi già per strada, ancora un po' smarriti, ma il bisogno di compagnia è più forte della paura del virus.

E hanno sofferto i bambini, i più piccoli, quelli senza la cintura dei contatti virtuali, gli psicologi lo hanno detto chiaro, sono stati i più penalizzati, adesso, per favore, restituite loro il tempo perduto. Questione di poco, già sfrecciano in monopattino sulle strade ancora vuote, la libertà è un dono impagabile. Certo, la burocrazia dei decreti utilizzata un linguaggio lunare, per cui dichiara che potremo vedere gli amici senza però "assembrarci" in casa. Già, ma a quale numero corrisponde l'assembramento? A quanti piatti aggiunti a quelli dei congiunti per la prima cena post lockdown? Non lo sappiamo, sarà la ragione a guidarci, per adesso godiamoci questa finestra di socialità, sperando davvero, che i  contagi non aumentino più.