Obesità e invecchiamento precoce: gli effetti sul corpo sono simili

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Un nuovo studio ha preso in esame i risultati di oltre 200 ricerche passate per tracciare un parallelismo tra i cambiamenti a livello cellulare e genetico notati nei soggetti obesi e quelli provocati dall’avanzare dell’età 

Chi soffre di obesità è esposto agli stessi effetti portati dall’invecchiamento precoce. A tracciare questo parallelismo è un nuovo studio della Concordia University, che ha guardato ai risultati di oltre 200 ricerche realizzate in passato mirate a esaminare le conseguenze dell’obesità su più livelli, da quello cellulare ai cambiamenti che avvengono nei tessuti. È così emerso che i meccanismi causati dalla condizione che colpisce quasi due miliardi di persone nel mondo appaiono molto simili a quelli che rendono i soggetti più anziani predisposti a malattie di vario tipo.

Obesità e invecchiamento danneggiano le cellule

In passato diversi studi avevano associato l’obesità a un maggiore rischio di morte prematura, ma nella nuova ricerca gli studiosi indagano con maggiore attenzione i vari modi in cui questa condizione causa di fatto l’invecchiamento del corpo. Ad esempio, il meccanismo di morte cellulare noto come apoptosi, è stato osservato in topi obesi in cuore, fegato, reni, neuroni, orecchio e retina. Ma tra gli effetti provocati dall’obesità, stando a evidenze scientifiche ottenute in precedenza, c’è anche l'inibizione dell'autofagia, ovvero il processo che mantiene le cellule in salute rimuovendo le componenti danneggiate: questo può portare a tumori, Alzheimer, diabete di tipo 2 e altre malattie cardiovascolari.

Nei bambini obesi patologie tipiche degli adulti

Sylvia Santosa, che ha coordinato lo studio pubblicato su Obesity Review, spiega che l’obiettivo dei ricercatori era quello di “riuscire a dimostrare che, a livello complessivo, esiste un parallelismo tra obesità e invecchiamento”. Persino a livello genetico gli autori affermano di avere notato diverse alterazioni nei soggetti obesi che rispecchiano quelle associate al passare dell’età, tra cui la tendenza ad accorciarsi più velocemente dei telomeri, porzioni di Dna situate alla fine dei cromosomi, con funzione protettiva. Le somiglianze tra invecchiamento e obesità, inoltre, riguardano anche gli effetti sul declino cognitivo, mobilità, ipertensione e stress. Allo stesso modo, anche il sistema immunitario risulta indebolito, esponendo maggiormente chi è in forte sovrappeso all’influenza; oltretutto, non sempre la perdita di peso in seguito riesce a invertire il processo che indebolisce le cellule immunitarie. Santosa spiega di aver avuto l’ispirazione per questo studio dopo aver realizzato come i bambini obesi, circa 380 milioni nel mondo, tendessero a sviluppare condizioni tipiche degli adulti. “Spero che queste osservazioni ci porteranno ad avere un approccio che ci permetta di capire un po’ di più l’obesità, guardandola in maniera differente”, ha concluso la ricercatrice. 

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