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Coronavirus, il report che ha convinto Conte a frenare la fase 2: "Con riapertura totale 151mila malati in terapia intensiva"

(fotogramma)
Le raccomandazioni del comitato tecnico scientifico che hanno ispirato l'ultimo decreto. Nuova ondata anche con la riapertura della scuola
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Riaprire le scuole, al momento, "innescherebbe una nuova e rapida crescita dell'epidemia". Più precisamente: il ritorno di alunni e studenti tra i banchi "potrebbe portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva attualmente disponibili a livello nazionale".

L'allarme è stato messo nero su bianco dal Comitato tecnico scientifico sull'emergenza Covid-19: un report che ha spinto il premier Giuseppe Conte a sancire una riapertura graduale delle attività e il rinvio delle lezioni scolastiche a settembre.

Gli esperti del Comitato hanno pubblicato una tabella in cui si evidenziano i rischi collegati alla ripartenza di ogni singola attività. La situazione-limite: se tutti i comparti avessero subito via libera, senza telelavoro e con le scuole aperte, la prospettiva sarebbe la necessità di 151 mila posti di terapia intensiva già a giugno e un numero di ricoveri, a fine anno, pari a 430.866. "Lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto", avvertono i tecnici del comitato.

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"La riapertura dei settori manifatturiero, edile, commercio e ristorazione - scrivono - avrebbe un impatto minimale sulla trasmissibilità dell'infezione. Tuttavia, mentre per il settore edile e manifatturiero questo scenario può considerarsi realistico, per il settore commerciale e di ristorazione un aumento di contatti in comunità è da considerarsi un'inevitabile conseguenza dell'apertura di tali settori al pubblico, e può potenzialmente innescare nuove epidemie".

Il comitato segnala, in sintesi, che "nella maggior parte degli scenari di riapertura dei soli settori professionali (a scuole chiuse) anche qualora la trasmissibilità superi la soglia epidemica, il numero atteso di terapie intensive al picco risulterebbe comunque inferiore all'attuale disponibilità di posti letto (circa 9.000)".

Maggiori pericoli, invece, arriveranno dall'apertura di negozi, bar e ristoranti. Il comitato, in questo caso, associa il livello di rischio all'uso della mascherina e di altri dispositivi di protezione.

Ipotesi numero uno: come aprire in sicurezza i negozi (misura prevista per il 18 maggio). "Se l'adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 15 per cento - scrivono i tecnici - gli scenari di riapertura dei settori commerciali potrebbero permettere un contenimento riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 60 anni".

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Ipotesi numero due: come aprire in sicurezza anche ristoranti e bar (misura prevista per il primo giugno): "Se l'adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 25 per cento - è l'indicazione giunta dal Cts  - gli scenari di riapertura del settore commerciale e di quello della ristorazione potrebbero permettere un contenimento riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 65 anni".

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Sono queste le raccomandazioni che hanno spinto Conte a prolungare nei fatti il lockdown. Ma il premier non ha seguito tutte le indicazioni del comitato, che consigliava di mantenere il divieto di fare arttività motoria solo vicino alle proprie abitazioni. L'ultimo dpcm, invece, prevede la riapertura dei parchi. E nessuna limitazione è stato imposta, al momento,alla circolazione degli anziani. 

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