Una donna rischiava la vita per shock anafilattico per la puntura di un calabrone, ma nessuna ambulanza era disponibile: così l'ospedale Santi Pietro e Paolo di Borgosesia è stato costretto a rivolgersi alla polizia locale che, a sirene accese e in tutta fretta, ha trasportato sul posto tre medici del 118. Appena in tempo per salvare la paziente. E' accaduto a Borgosesia, nel Vercellese.
"La donna era priva di sensi - racconta il comandante dei vigili, Ruggero Barberis -. I medici l'hanno stabilizzata, dopodiché è finalmente arrivata un'ambulanza dei volontari di Grignasco, con cui la signora è stata trasportata in ospedale per le cure".
Intanto i vigili del fuoco hanno bonificato la casa, dato che i calabroni avevano costruito un nido nel cassettone della tapparella. "Un grazie alla nostra polizia locale, che ha salvato la vita a una concittadina - commenta il sindaco Paolo Tiramani - ma sono perplesso: l'ospedale non disponeva di autoambulanze? Mi chiedo cosa non abbia funzionato al Santi Pietro e Paolo: il soccorso dev'essere una priorità, ma anche su questo fronte l'Asl, che sta dando segni di grave disorganizzazione interna, presenta pecche inaccettabili".
"La donna era priva di sensi - racconta il comandante dei vigili, Ruggero Barberis -. I medici l'hanno stabilizzata, dopodiché è finalmente arrivata un'ambulanza dei volontari di Grignasco, con cui la signora è stata trasportata in ospedale per le cure".
Intanto i vigili del fuoco hanno bonificato la casa, dato che i calabroni avevano costruito un nido nel cassettone della tapparella. "Un grazie alla nostra polizia locale, che ha salvato la vita a una concittadina - commenta il sindaco Paolo Tiramani - ma sono perplesso: l'ospedale non disponeva di autoambulanze? Mi chiedo cosa non abbia funzionato al Santi Pietro e Paolo: il soccorso dev'essere una priorità, ma anche su questo fronte l'Asl, che sta dando segni di grave disorganizzazione interna, presenta pecche inaccettabili".