Nasa, le foto dei satelliti mostrano i colori accesi del Mediterraneo

Scienze
L'Isola d'Elba vista dai satelliti (Nasa Earth Observatory)

Secondo gli esperti le tonalità accese delle acque, ben visibili negli scatti ottenuti da ) Sentinel-3 e Sentinel-2, sono dovute alla presenza di sedimenti trasportati dai fiumi 

Il Nasa Earth Observatory ha pubblicato sul proprio sito una foto di parte dell’Italia occidentale vista dai satelliti. Nello scatto è possibile ammirare l’Isola d’Elba e le acque del Mar Mediterraneo, caratterizzate da colori particolarmente accesi. Paragonando la foto con un’immagine in falsi colori che rappresenta le temperature presenti nell’area, i ricercatori sono riusciti a formulare un’ipotesi sulla possibile origine di queste particolari sfumature.

I colori del Mediterraneo

Secondo Aida Alvera-Azcárate, ricercatrice dell’Università di Liegi, le acque del Mar Mediterraneo risultano colorate negli scatti effettuati dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Sentinel-3 e Sentinel-2 a causa della presenza di sedimenti trasportati dai fiumi. Le aree in cui la presenza dei detriti è più consistente appaiono verdi-marroni, mentre le altre assumono una sfumatura blu chiaro. Oltre ai sedimenti anche il fitoplancton potrebbe contribuire alla peculiare colorazione delle acque.

L’utilità dei sedimenti

La presenza di un’ingente quantità di sedimenti in un bacino d’acqua permette di osservare dei fenomeni che in circostanze normali sarebbero invisibili. Grazie alle foto dei satelliti, i ricercatori sono riusciti a individuare una forte corrente diretta verso sud nella costa occidentale dell’Italia che, quando incontra una baia poco profonda, diventa instabile e produce numerosi vortici di piccole dimensioni. Alvera-Azcárate spiega che questi fenomeni sono comuni negli oceani e possono contribuire allo spostamento delle acque, delle sostanze nutritive e del calore attorno al pianeta. “Tuttavia è difficile stabilire il loro ruolo con precisione, in quanto sono difficili da misurare”, sottolinea la ricercatrice. Non è sempre possibile contare sui sedimenti e il fitoplancton per monitorare questi eventi, che peraltro possono durare poco ed essere facilmente annullati dalle correnti più forti. Per cercare di comprendere meglio la natura di questi piccoli vortici, i ricercatori possono però contare sulle informazioni fornite dai satelliti. 

L’immagine scattata da Landsat 8

Mentre i satelliti Sentinel-2 e Sentinel-3 hanno scattato delle foto del Mar Mediterraneo a colori naturali, Landsat 8 ne ha scattata una in falsi colori tramite il sensore a infrarossi con cui è equipaggiato. Grazie a questa immagine, i ricercatori hanno potuto ottenere delle preziose informazioni sulla temperatura delle acque e comprendere meglio l’origine dei sedimenti. “Ritengo che siano stati trasportati da alcuni dei fiumi più larghi che confluiscono nel Mediterraneo”, afferma Alvera-Azcárate. 

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