Consumi, aumento dei prezzi e spirale speculativa

Consumi, aumento dei prezzi e spirale speculativa
Le rilevazioni dell’Ufficio Studi di PwC evidenziano che il prezzo del gas e del greggio negli ultimi 3 mesi ha fatto registrare un +115%, con un’impennata del +12,4% nei giorni immediatamente successivi all’escalation militare in Ucraina
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Dopo le turbolenze nel settore delle commodities dovute alla crisi da Covid-19, le tensioni tra Russia e Ucraina hanno inevitabilmente allertato i mercati. Infatti, le rilevazioni dell’Ufficio Studi di PwC evidenziano che il prezzo del gas e del greggio negli ultimi 3 mesi (già in forte ascesa da aprile 2020) ha fatto registrare un +115%, con un’impennata del +12,4% nei giorni immediatamente successivi all’escalation militare in Ucraina. Resta ancora controverso se questa volatilità dei prezzi sia imputabile esclusivamente alle tensioni geopolitiche, oppure entrino in gioco anche delle dinamiche speculative, come evidenziato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: "Il caro-carburanti? Immotivato", e frutto di "una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini". Il risultato è che le bollette delle famiglie italiane a febbraio sono schizzate alle stelle.

Grafico a cura di Silvano Di Meo
Grafico a cura di Silvano Di Meo 

Anche il carrello della spesa, che sintetizza i prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona, tra gennaio e febbraio ha mostrato un maggiore aumento dei prezzi pari al +4,7% (il rincaro a febbraio vs gennaio è stato del +3,4%), sia per la voce degli alimentari lavorati (+3,2%) sia per quella degli alimentari non lavorati (+6,9%) che risentono dei rincari delle materie prime agricole (grano: +10% vs 2021 e mangimi: fino a +35% vs 2021) dovuti alla riduzione dell’export russo e ucraino. Per via di tutti i fenomeni appena descritti, conclude PwC, l’attività economica verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie dovuto all’aumento dell’inflazione e determinato principalmente dal rincaro dell’energia (e in piccola parte dagli alimentari), riducendo la crescita attesa del Pil per il 2022 di 0,7 punti percentuali rispetto a uno scenario base con i prezzi dei beni energetici di inizio anno.