Choc alle elezioni di Valenza: candidata con il simbolo nazista delle “SS” tatuato

Sabrina De Ambrogi è uno dei nomi della lista civica «La città che vogliamo»

Il dettaglio del tatuaggio della candidata al Comune di Valenza (immagine tratta da RadioGold)

Il dettaglio del tatuaggio della candidata al Comune di Valenza (immagine tratta da RadioGold)

VALENZA (ALESSANDRIA). A poche ore dalla presentazione delle liste le elezioni comunali del 20 settembre è già polemica a Valenza, dove una della candidate per la lista civica «La città che vogliamo», Sabrina De Ambrogi, compare sui social con il simbolo delle SS tatuato sul sterno. Imbarazzata la reazione del candidato sindaco Alessandro Deangelis: «I candidati da noi individuati sono persone serie, lavoratrici e lavoratori e senza aluna pendenza di tipo legale, così come attestato dai certificati giudiziali richiesti. Conosciano Sabrina De Ambrogi come una lavoratrice, attiva nel volontariato e sulla quale in città non abbiamo raccolto riscontri dubbi o negativi. Sappiamo di quel suo breve passato che l’ha riguardata e che lei oggi rinnega con forza in luogo degli ideali di libertà e democrazia, propri della nostra Repubblica».

Choc alle elezioni di Valenza: candidata con il simbolo nazista delle “SS” tatuato

De Ambrogi risponde di aver da tempo cancellato il tatuaggio e sostiene di essere pronta ad autosospendersi e di rinunciare a un eventuale posto in Consiglio. La foto con il tatuaggio è stata cancellata da Facebook, ma il sito di Radio Gold, l’emittente locale che ha ripreso l’immagine, sostiene che la foto era ancora presente nei giorni scorsi. Tra i numerosi commenti al post, accanto a chi difende De Ambrogi, alcuni cittadini valenzani che testimoniano atteggiamenti razzisti e antisemiti della candidata, anche in tempi recenti. Alessandro De Angelis, nel suo comunicato, fa sapere di «essere stato iscritto fino al 2019 all’Associazione (il Gruppo dei Partigiani Cattolici e Autonomi), per anni componente del Comitato Unitario Antifascista e da sempre legato a una famiglia dai valori opposti a quelli incarnati da quel tatuaggio».

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