Pensioni, i “dimenticati” dal Governo: non ci sono novità per donne, esodati e disoccupati

Antonio Cosenza

15 Dicembre 2019 - 09:30

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Pensioni, la maggioranza ha rigettato tutti gli emendamenti per la tutela di donne e disoccupati; non ci sarà neppure la nona salvaguardia per gli esodati.

Pensioni, i “dimenticati” dal Governo: non ci sono novità per donne, esodati e disoccupati

Sul fronte pensioni la Legge di Bilancio è una delusione visto che - ad eccezione delle già annunciate proroghe per Opzione Donna e dell’Ape Sociale - non ci sono novità rilevanti.

E pensare che con il passaggio in Parlamento della manovra finanziaria erano diverse le proposte presentate, molte delle quali economicamente sostenibili in quanto non prevedevano un ingente stanziamento di risorse. Il Governo però ha deciso di limitarsi alle suddette due misure, non prevedendo altre novità sul fronte pensioni oltre a quelle già previste dal testo originario.

Nel dettaglio ci sono tre categorie di persone che possono dirsi dimenticati - o quasi - dalla Legge di Bilancio 2020: tra queste ci sono anche le donne per le quali, come già ampiamente anticipato, l’unico provvedimento riguarda l’estensione dell’Opzione Donna. Una novità non di poco conto, certo, ma per le donne le aspettative sul fronte pensioni erano ben altre: si parlava, infatti, della possibilità di prevedere un bonus contributivo così da agevolare l’accesso alla pensione con Quota 100 (o alle altre opzioni di pensionamento anticipato), così come pure di permettere alle lavoratrici il ricongiungimento gratuito dei contributi per facilitare il ricorso a Opzione Donna.

Tutti gli emendamenti proposti, però, sono stati respinti tant’è che sui social network è scattata la polemica riguardo alla decisione del Governo di non fare nulla in tema di pensioni.

Riforma delle pensioni: ecco chi è stato dimenticato dal Governo

Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato per il 2020 la riapertura di un tavolo con i sindacati per definire una nuova riforma delle pensioni che possa portare al superamento della Legge Fornero. Ecco perché non era lecito aspettarsi novità importanti per le pensioni nella Legge di Bilancio 2020, visto che le priorità per la manovra erano altre.

Ci sono delle categorie di lavoratori, però, che aspettavano comunque un segnale dal nuovo Governo, che però non è arrivato vista la decisione della maggioranza di bocciare gli emendamenti proposti.

Nel dettaglio, i primi ad essere delusi dalla mancata considerazione sono gli ultimi esodati della riforma Fornero, per i quali da anni si parla di nona salvaguardia senza mai interventi concreti in merito.

Sono stati bocciati anche gli emendamenti che avrebbero permesso ai disoccupati di accedere con maggiore facilità a Quota 41 e all’Ape Sociale.

L’emendamento avrebbe permesso ai disoccupati di anticipare la pensione solo quando negli ultimi 48 mesi (rispetto ai 36 mesi attuali) hanno avuto un rapporto a tempo determinato di almeno 12 mesi (e non di 18 mesi com’è oggi). Nulla da fare, neppure questo emendamento ha raccolto i consensi della maggioranza.

La manovra fallisce anche nel tentativo di rendere Quota 100 più equa per le donne, vista la difficoltà per questa categoria di raggiungere i 38 anni di contributi previsti. A tal proposito, da mesi si parla della possibilità di introdurre un bonus contributivo per le donne, pari a 6 o più mesi per ogni figlio; progetto che però non verrà portato a termine in questa manovra finanziaria.

Sempre sul fronte donne è stato rigettato anche l’emendamento che avrebbe permesso alle lavoratrici di ricongiungere gratuitamente i contributi previdenziali per accedere ad Opzione Donna, misura che nel 2020 sarà estesa anche a coloro che ne maturano i requisiti (58 o 59 anni di età e 35 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2019.

Per avere novità sulle pensioni, quindi, l’appuntamento è già rinviato al 2020 quando sindacati e Governo valuteranno la fattibilità di introdurre nuove misure di flessibilità, quale ad esempio Quota 41 per tutti.

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