Nasa, il telescopio spaziale Spitzer va in pensione: i motivi e le scoperte

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo strumento ha studiato per oltre 16 anni la luce infrarossa consentendo scoperte sensazionali, da nuovi esopianeti all’osservazione di galassie lontanissime. La Nasa congederà Spitzer il 30 gennaio, anche per via di una gestione divenuta complicata 

Dopo oltre 16 anni di onorato servizio la Nasa ha deciso di congedare lo Spitzer Space Telescope, che terminerà ufficialmente la propria attività il 30 gennaio. In questo lungo periodo di operatività il telescopio spaziale si è dedicato allo studio della luce infrarossa permettendo agli scienziati di svelare alcuni misteri cosmici, anche negli angoli più remoti dell’universo, relativi alla morte delle stelle o al modo in cui i buchi neri supermassicci si nutrono. Tuttavia alcune particolari caratteristiche di Spitzer rendono ormai piuttosto complicata la gestione da parte della Nasa, che ha dato l’addio al proprio telescopio celebrandolo in una conferenza stampa.

Spitzer, il telescopio spaziale “a sangue freddo”

Lanciato nell’agosto 2003, Spitzer si prepara a compiere l’ultima osservazione, prevista per il 29 gennaio. Questo evento segnerà la fine di un’epoca straordinaria per la Nasa, che deve al telescopio spaziale alcune delle scoperte più significative realizzate negli ultimi 16 anni. Basti pensare che, stando ai piani iniziali, lo Spitzer Space Telescope avrebbe dovuto rimanere operativo per circa due anni e mezzo. Per poter studiare al meglio la luce infrarossa, lo strumento è stato collocato in un’orbita piuttosto distante dalla Terra, che è fonte di radiazioni infrarosse e avrebbe potuto disturbare le capacità del telescopio. Lo scopo degli ingegneri era quello di fare operare Spitzer a temperature intorno ai -267 gradi, cosa riuscita con successo fino al 2009; da quel momento, dopo aver esaurito il liquido refrigerante a base di elio, il telescopio è riuscito comunque a mantenersi freddo grazie alla distanza dalla Terra, dando il via a una seconda missione “più calda” durata per circa 10 anni.

Nasa, le scoperte di Spitzer

Il direttore della divisione di astrofisica del quartier generale Nasa Paul Hertz ha spiegato che “Spitzer ci ha insegnato quanto la luce infrarossa sia importante per la comprensione del nostro universo, sia per le vicinanze cosmiche che per le galassie più distanti. I progressi che otterremo in futuro in diverse aree dell’astrofisica saranno dovuti alla straordinaria eredità lasciata da Spitzer”. Il telescopio spaziale, parte dei quattro grandi osservatori della Nasa, con il tempo ha sorpreso gli scienziati per la capacità di rilevare fonti particolarmente deboli di luce infrarossa. Grazie a questa abilità Spitzer ha scoperto diversi esopianeti, studiato le galassie più lontane finora mai individuate, osservato la nascita e la morte di stelle, oltre al sistema composto da sette pianeti di dimensioni simili alla Terra intorno alla stella TRAPPIST-1. La missione del telescopio, complici anche alcune difficoltà tecniche, è ritenuta ormai conclusa, motivo per cui dopo l’ultima osservazione del 29 gennaio la Nasa manderà un segnale per porre fine a tutte le operazioni scientifiche di Spitzer, il cui importantissimo lavoro sarà proseguito da altri strumenti

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